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Il datore di lavoro può venire lecitamente a conoscenza dell’identità del dipendente affetto da Covid-19

Il datore di lavoro, nel contesto dell’attuale emergenza epidemiologica, può in alcuni casi venire lecitamente a conoscenza dell’identità del dipendente affetto da Covid-19. Le fattispecie sono di sotto indicate. Quando ne venga informato direttamente dal dipendente, sul quale grava l’obbligo di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro: il Protocollo condiviso (punto 1) prevede infatti specifici obblighi informativi del lavoratore in favore del datore di lavoro nelle situazioni in cui sussistano condizioni di pericolo (ad esempio quando si manifestino sintomi simil-influenzali all’ingresso in azienda o durante la prestazione lavorativa). In seguito a comunicazione delle autorità sanitarie a seguito di accertamento di positività tramite tampone oro/nasofaringeo, nell’ambito della collaborazione […]

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Il datore di lavoro può richiedere ai propri dipendenti di sottoporsi a test sierologici COVID-19?

Il datore di lavoro può richiedere ai propri dipendenti di sottoporsi a test sierologici se e solo se questo provvedimento viene disposto direttamente dal medico competente aziendale nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie, anche in ordine all’affidabilità del test COVID-19. Il medico competente tenuto conto del rischio biologico generico derivante dal Covid-19 e delle specifiche condizioni di salute dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria, può stabilire la necessità di particolari esami clinici e biologici e suggerire l’adozione di mezzi diagnostici, qualora ritenuti utili al fine del contenimento della diffusione del virus e della salute dei lavoratori. I datori di lavoro possono offrire ai propri dipendenti, anche sostenendone in tutto o in parte i costi, la possibilità di sottoporsi […]

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COVID-19 e Gestione della Privacy per la misurazione della temperatura corporea

Il GDPR vieta categoricamente la diffusione dei dati relativi alla salute degli individui. La tutela della salute dei lavoratori impone la misurazione della temperatura corporea prima dell’accesso ai luoghi do ve verrà realizzata la prestazione lavorativa. In particolare, l’allegato 12 al D.P.C.M. 11 giugno 2020 specifica : “La rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, deve avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente. A tal fine si suggerisce di:1) rilevare la temperatura e non registrare il dato acquisito. È possibile identificare l’interessato e registrare il superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l’accesso ai locali aziendali;2) fornire l’informativa sul trattamento dei dati personali. […]

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Obblighi dei datori di lavoro per la tutela contro il rischio di contagio da COVID-19: DECRETO-LEGGE 8 aprile 2020, n. 23 “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonche’ interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.”

L’ Art.29-bis da indicazioni specifiche e precise sugli Obblighi dei datori di lavoro per la tutela contro il rischio di contagio da COVID-19 con  testo entrato in vigore dal: 7-6-2020 Art. 29-bis. Obblighi dei datori di lavoro per la tutela contro il rischio di contagio da COVID-19 1. Ai fini della tutela contro il rischio di contagio da COVID-19, i datori di lavoro pubblici e privati adempiono all’obbligo di cui all’articolo 2087 del codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 tra il Governo e le parti sociali, e successive modificazioni e integrazioni, e negli […]

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Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020 – Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020

File da scaricare: Rapporto-ISS-COVID-19-33_2020.pdf Nel documento Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020 vengono descritti i principali componenti dei sistemi di ventilazione e di climatizzazione che possono favorire la movimentazione dell’aria in ambienti indoor all’interno di strutture comunitarie non sanitarie e di ambienti domestici e verranno altresì fornite raccomandazioni operative per la gestione di questi impianti. La potenziale presenza in ambiente, in cui vi sia un soggetto contagioso per COVID-19, di droplet nuclei infettanti, contemporaneamente alla presenza di un impianto di ventilazione/climatizzazione in funzione, comporta il rischio che il SARS-CoV-2 possa essere veicolato a distanza, attraverso le condotte di distribuzione dell’aria, quando presenti, o persistere in ambiente, particolarmente in presenza di impianti di climatizzazione locali che ricircolano l’aria. A scapito del ricambio […]

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I 5 requisiti di prestazione delle Mascherine Chirurgiche

La norma tecnica UNI EN ISO 14683:2019 “MASCHERE FACCIALI AD USO MEDICO – REQUISITI E METODI DI PROVA” indica i 5 requisiti di prestazione che devono essere garantiti e valutati attraverso prove specifiche di laboratorio e che devono avere le Mascherine Chirurgiche. 1) CAPACITÀ DI FILTRAZIONE BATTERICA (BFE) Per essere conforme, le mascherine chirurgiche devono avere un valore minimo di BFE pari a:tipo I    ≥ 95% tipo II   ≥ 98% tipo IIR ≥ 98% 2) TRASPIRABILITÀ La pressione differenziale deve essere conforme ai seguenti valori: tipo I    < 40 Pa/cm2 tipo II   < 40 Pa/cm2 tipo IIR < 60 Pa/cm2 3) RESISTENZA AGLI SCHIZZI Nel caso in cui il fabbricante voglia produrre mascherine di tipo IIR, quindi anche resistente agli […]

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Classificazione delle Mascherine Chirugiche secondo la UNI EN ISO 14683:2019

La Norma UNI EN ISO 14683:2019 classifica le mascherine chirurgiche secondo: MASCHERINA CHIRURGICA TIPO I  deve essere usato solo per pazienti e altre persone al fine di ridurre il rischio di diffusione di infezioni particolarmente in  situazioni epidemiche o pandemiche. Non sono destinate per l’uso di operatori sanitari in sale chirurgiche o in altri contesti dai requisiti simili.MASCHERINA CHIRURGICA TIPO II riservato ai professionisti sanitari per la prevenzione della contaminazione del paziente e dell’ambiente operativo in cui si trova.MASCHERINA CHIRURGICA TIPO II R riservato ai professionisti sanitari, ma a 4 strati, per proteggerli dalla trasmissione di agenti che potrebbero arrivare su base fluida, ovvero attraverso “spruzzi”, del paziente.

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Le mascherine chirurgiche sono DISPOSITIVI MEDICI di Classe I

Le mascherine chirurgiche sono DISPOSITIVI MEDICI di classe I destinati a essere impiegati sull’uomo; hanno lo scopo di coprire la bocca e il naso fornendo una barriera per ridurre al minimo la trasmissione diretta di agenti infettivi tra personale clinico e paziente.Le mascherine chirurgiche sono dispositivi monouso e possono essere utilizzate solo per un periodo di tempo limitato dopo di che non garantiscono più il loro effetto. Le mascherine chirurgiche sono generalmente costituite dalla sovrapposizione di 3 strati di tessuto-non-tessuto (TNT) con diverse funzionalità: –  Strato esterno in TNT prodotto con tecnologia SPUN BOND con trattamento idrofobo; questo strato ha la funzione di conferire resistenza meccanica alla mascherina. –  Strato intermedio filtrante in TNT prodotto con tecnologia MELT BLOWN e […]

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Trattamento di sanitizzazione con Ozono

Ambito normativo specifico L’ozono generato in situ a partire da ossigeno è un principio attivo ad azione “biocida” in revisione ai sensi del BPR2 come disinfettante per le superfici (PT2 e PT4) e dell’acqua potabile (PT5) e per impiego nelle torri di raffreddamento degli impianti industriali (PT11). Sebbene la valutazione non sia stata completata, è disponibile un’ampia base di dati che ne conferma l’efficacia microbicida anche sui virus. In attesa dell’autorizzazione a livello europeo, la commercializzazione in Italia come PMC con un claim “disinfettante” non è consentita data l’impossibilità (generazione in situ – produzione fuori officina) di individuare un sito specifico da autorizzare come previsto dalla normativa nazionale. Pertanto, in questa fase, l’ozono può essere considerato un “sanitizzante”. L’utilizzo dell’ozono […]

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Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 – Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione del 15 maggio 2020

Documenti da scaricare: Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 Il rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 presenta una panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19. Il rapporto precisa i termini usati nell’ambito della disinfezione chiarendo la differenza tra disinfettante, sanificante, igienizzante per l’ambiente e detergente. La sanificazione, anche in riferimento a normative vigenti, viene intesa come il complesso di procedimenti ed operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria. I biocidi da utilizzarsi ricadono nel PT2 relativo ai prodotti “Disinfettanti e alghicidi non destinati all’applicazione diretta sull’uomo o animali” usati per “ladisinfezione di superfici, materiali, attrezzature e mobilio non utilizzati in contatto diretto con alimenti destinati al […]

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